Ciuccio neonati: quando darlo e quando toglierlo (tutti i consigli)

Ciuccio neonati: quando darlo e quando toglierlo (tutti i consigli)
Ottobre 12, 2022 Dott.ssa Giovanna Perona
Ciuccio neonati: quando darlo e quando toglierlo

Tempo di lettura: 7 minuti

Indice:

L’uso del ciuccio per neonati è dovuto al naturale istinto alla suzione che caratterizza il primo periodo di vita di ogni bambino.

Un bisogno che inizia ancor prima della nascita, come rilevano le ecografie, che spesso mostrano il feto in atto di succhiare il dito.

La tendenza alla suzione ha a che fare con l’allattamento materno, ed è fisiologico che nei primi mesi di vita il neonato cerchi di ripetere questo gesto con una certa frequenza (attraverso il dito oppure, appunto, il ciuccio).

Nell’articolo di oggi mi occuperò del ciuccio per neonati. Cercherò di fare chiarezza sull’argomento e individuare quali sono i pro e i contro dell’utilizzo di questo strumento (soprattutto nel caso in cui provoca problemi di sviluppo dentale e mal occlusioni che rendono necessario l’intervento dell’ortodontista).

Ciuccio neonati: a cosa serve

Come anticipato, la prima ragione per cui al neonato viene dato il ciuccio consiste nel soddisfare il suo bisogno naturale alla suzione.

La suzione non nutritiva (cioè non a fini di allattamento) viene comunemente utilizzata a scopo consolatorio, quando il bambino piange oppure fa fatica ad addormentarsi. Infatti, in questi casi, rispondendo a un suo bisogno naturale, il ciuccio può avere un effetto di gratificazione e quindi di rassicurazione e consolazione. 

In altre parole, il ciuccio può aiutare il bambino a rilassarsi nei momenti di stress o pianto, ad esempio quando soffre dei fastidi provocati dalle coliche.

È importante sapere, però, che il succhietto non può diventare un sostituto del contatto tra il bambino e il genitore. Ogni volta che il bambino piange c’è un motivo, (ad esempio la fame, o la stanchezza). Ed è bene che il genitore cerchi di capirlo aiutando il proprio figlio senza ricorrere al ciuccio come se questo fosse il rimedio a ogni problema.

È stato osservato, inoltre, che la suzione del ciuccio aiuta a prevenire i casi di SIDS (o morte in culla). Sebbene ancora non siano del tutto chiare le ragioni, si ritiene che durante la fase notturna la presenza del ciuccio impedisce che il bambino cada in un sonno profondo evitando i rischi di apnee notturne.

Quando dare il ciuccio

Veniamo ora alla domanda che molti neo genitori si chiedono. Quand’è il momento di dare il ciuccio al mio bambino?

In genere, i pediatri consigliano di non dare il ciuccio al proprio neonato prima che siano trascorsi 20-30 giorni dalla nascita. Soprattutto, è importante evitare di offrirlo prima che l’allattamento sia ben avviato, perché potrebbe interferire inducendo il bambino a rifiutare il capezzolo materno. Quando invece l’allattamento procede già con una certa assiduità, allora è possibile iniziare a dare il succhietto. 

Se al bambino viene dato latte artificiale tramite biberon, allora non si pongono problemi. In questo caso infatti la forma del ciuccio è del tutto simile a quella del biberon (e quindi non si corre il rischio di disorientare il neonato che si adatta all’allattamento).

Quando togliere il ciuccio

Anche sapere quando bisogna togliere il ciuccio rappresenta una questione che spesso suscita dubbi e perplessità nei genitori.

Di norma, si consiglia di non continuare a offrire il ciuccio oltre i 24 –  36 mesi. Dopo questo periodo, infatti, il bambino avrà via via sviluppato nuove capacità: la suzione diminuisce e si inizia a bere con maggiore autonomia anche dalla tazza.

Pertanto, a partire da questo momento l’uso del ciuccio non sarà più strettamente necessario. E il genitore potrà iniziare a non offrire più il succhietto al proprio figlio.

Vi sono delle tecniche per smettere di utilizzare il ciuccio che il vostro ortodontista vi potrà insegnare.

In ogni caso, è opportuno che il genitore agisca entro due/tre anni d’età del figlio. Infatti, l’uso prolungato del ciuccio potrebbe causare nel bambino problemi nella funzione della lingua e quindi nel corretto sviluppo della dentizione.

Tenere il ciuccio oltre i limiti d’età consigliati può interferire nella formazione delle arcate dentali e nello sviluppo dei denti decidui (ovvero i denti da latte), oppure può provocare forme di deglutizione atipica.

Questi problemi, poi, se trascurati via via che il bambino cresce portano a forme di malocclusione dentale (come il morso aperto, morso profondo o morso incrociato) e, più in generale, di allineamento delle arcate.

Ciuccio neonati sì o no: vantaggi e svantaggi

Di fronte ai genitori che si chiedono se sia giusto o no dare il ciuccio al proprio bambino, si può rispondere che in realtà non c’è un vero motivo per farne a meno.

Abbiamo visto, infatti, che il ciuccio serve a colmare quello che è un istinto fisiologico del bambino, ovvero la suzione. I vantaggi, quindi, non sono pochi: il ciuccio aiuta a regolare lo stress in caso di pianto o fastidi vari, a conciliare il sonno ed evitare i rischi di apnee notturne e SIDS.

La questione, quindi, non è se utilizzare il ciuccio oppure no, ma piuttosto come bisogna utilizzarlo, ovvero facendo in modo di evitare i problemi derivanti dall’uso improprio di questo strumento. 

Ad esempio, non molti sanno che un uso troppo frequente del ciuccio (anche nell’età in cui questo è consigliato) è connesso con lo sviluppo di otiti (o con il loro peggioramento, se queste insorgono per altri motivi). 

Il genitore poi deve saper sterilizzare adeguatamente il succhietto (una volta al giorno in acqua bollente). Ma deve anche evitare alcune cattive abitudini, come l’uso di mettere miele o zucchero nel ciuccio (che può provocare carie precoci dei denti decidui).

Infine, bisogna evitare le conseguenze (a volte anche gravi) dell’uso prolungato di tale strumento oltre i limiti d’età consigliati. In ogni caso è meglio non acquistare ciucci di dimensioni sempre maggiori.

Come abbiamo visto, infatti, se il bambino continua a tenere il ciuccio oltre i due/tre anni, ciò crea problemi di malocclusione dentale, deglutizione atipica, sviluppo e allineamento dei denti da latte.

Se vuoi evitare che tuo figlio corra il rischio di andare incontro a questi problemi, a ridosso del periodo in cui bisogna togliere il ciuccio, puoi sottoporlo a visita ortodontica per monitorare la situazione e capire se ha subito conseguenze importanti o meno, e per imparare i metodi per eliminarlo.

In ogni caso, anche se dovessero presentarsi i problemi di sviluppo della dentizione che abbiamo visto, niente paura: si è sempre in tempo per intervenire tramite l’ortodonzia precoce o intercettiva o con la terapia logopedica per ristabilire il corretto funzionamento della lingua.

L’ortodonzia intercettiva si rivolge ai più piccoli, e punta a intervenire in età di sviluppo per correggere ed eliminare i possibili problemi di eruzione dei denti permanenti e formazione delle ossa mascellari.

Durante la fase di crescita, infatti, lo sviluppo osseo del bambino non è ancora completo, ed è più facile intervenire per correggere le forme di disallineamento dentale e indirizzare la formazione delle arcate dentali.

L’ortodontista stabilirà se ricorrere all’uso dell’apparecchio o intervenire in altro modo per scongiurare l’aggravarsi degli eventuali problemi che il ciuccio potrebbe aver causato.

Se temi che tuo figlio abbia subito le conseguenze negative dell’uso del ciuccio, puoi sottoporlo a una prima visita presso lo studio dentistico della Dott.ssa Perona direttamente cliccando QUI.

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